Vini d’annata e Vini di Riserva

Vini d’annata e Vini di Riserva

Le differenze ci sono e si sentono...

Per godere a pieno dell’esperienza sensoriale di un vino, è bene avere delle piccole nozioni di base che permetteranno all’appassionato di differenziare le scelte secondo il giusto criterio.

Oggi parliamo delle differenze tra i vini d’annata e i vini di riserva.

Quando un vino è detto di Riserva?

Il termine Riserva è adoperato solo per i vini DOC (Denominazione Origine Controllata) o DOCG (Denominazione Origine Controllata e Garantita) ovvero per i vini prodotti nel rispetto di uno specifico disciplinare.

Il termine Riserva, in aggiunta ad una denominazione di vino già di così alta qualità, segnala che il produttore ha seguito il processo di produzione con una maggiore premura.

Oltre quindi a rispettare tutte le regole dettate dal disciplinare – come la raccolta delle uve in un determinato periodo e in un certo modo, l’identificazione del luogo della vinificazione e dell’intero processo produttivo – per il Riserva è inoltre necessario un lungo periodo di invecchiamento e una gradazione alcolica maggiore.

Grazie alle uve sane e mature, di norma la gradazione alcolica sarà di 1% – 1,5% più alta rispetto allo stesso tipo di vino non Riserva.

Un Riserva, quindi, proverrà da vigneti a basse rese che ne determinano una qualità migliore.
Maggiori saranno i ‘dettagli’ curati durante la fase realizzazione e più il vino sarà pregiato, di qualità superiore e di un rango di costo maggiore.

Esiste anche la dizione ‘Riserva Privata’ utilizzato principalmente per indicare una produzione limitata del miglior vino di una determinata cantina.

Quando un vino è detto di Riserva?

Un’annata della vendemmia non sarà mai uguale all’altra. Questo è il principio che fa la differenza, in termini qualitativi e chiaramente economici.
Ogni annata è condizionata dai fattori atmosferici di una determinata zona geografica. Questo implica che se in una regione o terra specifica il raccolto ha dato determinate caratteristiche, nelle altre regioni, anche della stessa nazione, non può essersi verificato lo stesso.
Quindi, non possiamo affermare che le annate producono gli stessi effetti per tutti i vini.
Analizzare ogni zona geografica di produzione per capire se effettivamente quel vino può essere definito d’annata è piuttosto complesso; ciononostante, nella definizione del vino d’annata rientra anche la tecnica enologica.
Se è vero che un’annata può non essere stata quella del secolo, entra in gioco la bravura e l’esperienza dell’enologo capace di affrontare le condizioni avverse e produrre allo stesso modo un vino di qualità.

Dunque come scegliere un vino d’annata?
L’accorgimento è semplice: se l’annata è stata mediocre o pessima, meglio comprare un vino proveniente da cantine famose e affermate; se l’annata è stata positiva meglio rivolgersi a piccoli produttori che possano sorprenderci.
Non è una legge matematica, tuttavia, l’esperienza del produttore affermato condurrà lo stesso alla produzione di un vino di qualità; al contrario il piccolo produttore molto probabilmente non avrà neanche a disposizione tali tecnologie per cui sarebbe meglio preferirlo nelle annate positive, dove di per sé il vino sarà già ottimo.

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